Perché vennero costruite le torri nelle coste salentine?
La presenza del mare su entrambi i lati rappresenta per la Puglia una risorsa molto importante ma, nella sua storia, fu un elemento di debolezza a causa delle incursioni dei pirati e dei corsari che distruggevano e depredavano i piccoli centri marinari e i casali agricoli. Le zone costiere risultavano così scarsamente abitate per paura delle incursioni.
Le prime testimonianze riguardanti le torri costiere risalgono all’epoca del dominio bizantino.
I bizantini trasformarono il paesaggio tipicamente rurale tramite la costruzione delle prime torri di difesa, i “PYRGOI”, ossia torri d’avvistamento munite di avamposti a tutela dei piccoli e grandi borghi.
Successivamente, l’idea della costruzione delle torri costiere, si può datare tra il XV e il XVIII secolo quando, il sovrano Alfonso V D’Aragona (soprannominato il Magnanimo) che governò tra il 1442 e il 1458 cercò di rafforzare le coste per proteggerle e fermare l’avanzata delle truppe turche ottomane.
La costruzione delle torri non fu però immediata e dopo la morte di Alfonso d’Aragona il progetto sfumò. Fu ripreso solo dopo l’invasione dei Turchi nella città di Otranto il 14 agosto del 1480. Dopo la strage della città la furia ottomana non si placò e continuarono gli assalti ai centri costieri e ai porti.
Le autorità spagnole del vice regno di Napoli, allarmate da questa situazione, fecero costruire una serie di avamposti militarizzati.
Sia la costa ionica che quella adriatica, furono dotate di una serie di torri di avvistamento per proteggere il territorio da eventuali sbarchi o attacchi.
Il progetto difensivo prevedeva la realizzazione di un gran numero di torri in modo che ogni singola torre risultasse visibile alle due vicine così che potessero comunicare tra loro con segnali di fumo durante il giorno e con segnali di fuoco e suoni di campane durante la notte. In questa prima fase l’obiettivo delle torri era solo quello di avvistamento per avvisare in tempo le masserie e i centri urbani vicini. Nel 1748 si potevano contare in tutta la Puglia ben 131 torri.
Nel 1668 iniziò la costruzione delle prime torri:
Torre Cesarea, Torre Inserraglio, Torre Colimena, Capo San Vito, Torre Sabea, Torre Ovo, Torre di San Tommaso (Torre Lapillo – Torre Rapillo), Torre Uluzzo, Torre Saturo (Leporano prov. di Taranto), Torre Castiglione, Torre Castellucia, Lato e Tara.
Erano state progettate con spesse mura e ognuna si presentava su due piani collegati da scale. Il piano inferiore presentava una volta a botte per immagazzinare viveri e armi.
All’interno della torre si trovava inoltre una cisterna collegata al tetto dove si convogliava l’acqua piovana usata dalle guardie come acqua potabile. Il primo piano aveva la funzione di soggiorno, sala da pranzo e anche dormitorio. Sul terrazzo, quasi sempre a forma quadrangolare, era presente l’artiglieria come cannoni e bombarde.
Esse erano suddivise in Torri Capitane della Comarca (Torri Capitane) e torri minori.
L’area della Comarca era un insieme di costa con le sue torri minori ubicate sia alla sinistra che alla destra della torre capitana (Es. Torre Cesarea).
Il personale e l’equipaggiamento delle torri minori era affidato al torriere della Comarca (solitamente un caporale spagnolo) il quale era affiancato da un artigliere e un compagno ordinario.
Nelle torri minori abitavano anche i cavallari e il loro compito era il pattugliamento della costa a cavallo sia di giorno che di notte facendo spola da una torre all’altra per evitare lo sbarco di truppe nemiche sotto costa.
Verso la fine del settecento, quando cessarono le scorribande dei pirati, la maggior parte delle torri furono abbandonate. Molte si deteriorono anche a causa di successive azioni belliche.
Le Torri sul territorio di Porto Cesareo
Torre Cesarea

La Torre Cesarea si trova proprio nel centro di Porto Cesareo di fianco a via Nazario Sauro. Alla sua destra è presente il lungomare di ponente che offre una bella passeggiata nel cuore del porto piccolo, mentre a sinistra troviamo il lungomare di levante che offre un’altra bella passeggiata (meno frequentata) nel porto grande. La passeggiata continua fino ad arrivare alla spiaggia del paese.
Oggi, non è visitabile in quanto è la sede della guardia di finanza. Risulta molto bella anche se vista dall’esterno e, nel periodo natalizio, vengono proiettate delle luci molto suggestive sulla torre.
È una delle più grandi torri presenti sul territorio. Ha una lunghezza di circa 22 metri e un’altezza di circa 16 metri. Per fare un paragone la Torre Lapillo e la Torre Chianca hanno una lunghezza di 16 metri.
Cenni storici
Ogni torre richiedeva un tempo di realizzazione di circa otto mesi. Soltanto la torre di Porto Cesareo (allora chiamata Torre Cesarea) impiegò più tempo del previsto. Purtroppo il suo abbattimento da parte dei turchi ne ritardò la realizzazione.
Torre Cesarea venne nominata “Capitana della Comarca” (torre capitana) grazie al suo posizionamento infatti era situata vicino alla via tarantina e alla via per Leverano. Queste strade rappresentavano una facile via di accesso ma anche di fuga.
Dopo 50 anni di attività, la torre fu abbattuta a causa di alcuni difetti non emersi nel momento della realizzazione. In seguito al suo abbattimento, nel 1622 (epoca di Filippo IV re di Spagna) fu ricostruita a partire dalle fondamenta.
A 200 anni dalla sua costruzione iniziarono a sorgere, lungo il perimetro della torre, le prime abitazioni (se così si possono chiamare) che furono costruite con fasciami in legno. La costruzione avvenne su un pezzo di demanio di proprietà quindi dello Stato; la guardia doganale di guardia alla torre fece però finta di nulla in quanto si trattava di baracche in legno provvisorie.
Torre Lapillo

La località che ospita Torre Lapillo è una frazione di Porto Cesareo.
Nel periodo invernale ci sono circa 300/400 persone ma nel periodo estivo le presenze aumentano di gran numero.
Torre Lapillo fu costruita, come la maggior parte delle torri costiere, nel periodo 1568-1570. Era una delle torri minori dipendenti dalla Torre Comarca – Torre Cesarea.
Da qui partivano i guardiani a cavallo (i guardiani addetti alla custodia di questa torre erano abitanti di veglie), che perlustravano la costa di giorno e di notte. Nota oggi come Torre Lapillo, ma al momento della sua realizzazione fu denominata Torre di S. Tommaso perché in quei tempi era abitudine affidare alcune torri alla protezione dei Santi.
Antiche carte nautiche riportano questa località con il nome di “Lo Pilo” perché secondo alcune testimonianze vicino la torre è presente un canale di acqua sorgiva denominato proprio “lo pilo”. La sorgente è tuttora presente. Adiacente ad essa è presente una pescheria aperta per lo più nel periodo estivo quando in questo piccolo paesino si riversano i turisti.
Prima di arrivare alla torre invece troviamo una a delle più grandi insenature di Porto Cesareo.
La baia è denominata “spiaggia di Torre Lapillo”.
Qui troviamo numerosi stabilimenti balneari che si susseguono alternandosi a tratti di spiaggia libera.
Torre Lapillo e Torre Chianca sono state ristrutturate e date ad una rete di associazioni denominate “Cea” (Centro Educazione Ambientale) che organizzano laboratori per le varie scuole, visita delle stesse torri, vari eventi per tutto il periodo estivo ma anche nel periodo invernale ed escursioni naturalistiche nelle Spunnulate verso Torre Castiglione e nella penisola della Strea.
All’interno di Torre Lapillo si accede dal piano terra, dove un tempo vi era la cisterna e oggi vi troviamo un piccolo museo di antichi utensili da pesca e una ricca collezione di conchiglie. Tramite le scale esterne saliamo ed entriamo in un’ampia sala al primo piano completamente restaurata dove troviamo delle esposizioni e dove vengono organizzati diversi laboratori anche di cucina. Se vi trovate in zona il mio consiglio è di fermarvi e ammirare la sua bellezza esternamente e anche internamente. Non potrete fare a meno di ammirare il bellissimo panorama che si vede dal terrazzo.
Orari di apertura della torre:
- Giugno e Settembre tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle ore 17:00 alle 21:00
- Luglio e Agosto tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle ore 18:00 alle 21:00
Torre Chianca

La località prende il nome da Torre Chianca che è un’altra delle torri minori affidate alla Torre Comarca (Torre Cesarea).
Anch’essa presenta una base quadrata come quella di Cesarea. Da qui partivano i guardiani a cavallo (originari di Leverano) che pattugliavano la costa da torre a torre sia di notte che di giorno.
Torre Chianca fu costruita tra il 1567 e il 1570.
Nella seconda guerra mondiale (1940) fu bersaglio dei bombardieri tedeschi (Junkers Ju 87 detto anche Stuka) con bombe di cemento durante le loro esercitazioni.
Qui sono stati scoperti con il tempo molti manufatti antichi.
Durante la bonifica del canale vicino la Torre, nel 1925, videro la luce resti di fondamenta di un edificio risalenti all’età romana, ma anche armi (frecce in bronzo, proiettili di terracotta misti con del materiale ferroso). Successivamente, nel 1960 furono ritrovate sette colonne greco romane.
Mentre, risale al 1985 la scoperta di una necropoli di epoca romana. Gli scavi hanno rinvenuto circa 20 tombe alcune anche di piccole dimensioni con resti di bambini.
Oggi si presenta completamente restaurata grazie all’Intervento “Recupero e valorizzazione della Torre costiera di Torre Chianca” effettuato dal comune di Porto Cesareo nel 2016 e successivamente affidata al “Cea” (Centro educazione ambientali).
Come Torre Lapillo anche Torre Chianca è aperta al pubblico.
Si può visitare pagando un biglietto di ingresso di soli 2€.
L’accesso alla torre si trova sul lato destro della base (guardando il mare). All’interno, troverete un volontario appartenente al “Cea” che vi darà alcune informazioni. Appena entrati troverete sulla destra un piccolo laboratorio con dei microscopi con cui potrete notare la differenza tra la spiaggia di Porto Cesareo e una delle spiagge della riviera adriatica. Nella prima noterete una sabbia al 98% organica (conchiglie, ricci, lische di pesci, alghe) e solo al 2% vulcanica ossia formata da materiale roccioso.
Troverete inoltre una libreria e, in una nicchia, dove un tempo era la cisterna, una vasca di primo soccorso per tartarughe marine che vengono trovate sulla costa e vengono portate in questo centro e successivamente liberate. Dalla base si sale al primo livello tramite una scala abbastanza ripida dove troviamo esposti alcuni degli oggetti rinvenuti proprio nelle acque antistante questa torre tra cui la “Statua egizio del Dio Thot” trovata nelle acque di torre Chianca.
Da qui si accede al terrazzo dove ammirare la bellezza del panorama che vi lascerà a bocca aperta.
Orari di apertura della torre:
- Giugno e Settembre tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle ore 16:00 alle 20:00
- Luglio e Agosto tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle ore 18:00 alle 21:00
Consiglio: la visita alla singola torre costa €2 a persona, mentre, se si fa il biglietto da 6 € è possibile visitare: Torre Chianca, Torre Lapillo, il museo di biologia marina (che è situato nel centro di Porto Cesareo) e fare l’escursione alle spunnullate.
Torre Castiglione
All’interno del comune di Porto Cesareo, nel tratto di costa subito dopo torre Lapillo e prima di Punta Prosciutto, si colloca Torre Castiglione.
Per raggiungere questa località bisognerà percorrere la sp 340 e svoltare a sinistra su via Sele; poco più avanti ci sarà un piccolo parcheggio.
(Vi consiglio di andare nel mesi di giugno o settembre per trovare posto; se il parcheggio risultasse completo potrete provare verso lo stabilimento Bonavista o Togo Bay).
Dopo aver parcheggiato la macchina dirigetevi verso la costa e frontalmente a voi troverete i resti di torre Castiglione e successivamente troverete due insenature. Verso sinistra troverete le spunnulate e altre bellissime insenature.
Proseguendo a destra della torre arriverete, tramite una bella passeggiata, al murales di Yoro aka Hula. Dopo il murales si può proseguire a piedi fino a trovare la spiaggia attrezzata intervallata alla spiaggia libera.
Cenni storici
Torre Castiglione prende il nome dalla Torre che vi era stata costruita tra il 1568 e il 1570 per volere del re Carlo V per contrastare gli sbarchi delle truppe turche. Si tratta di una torre che faceva parte del sistema difensivo delle torri minori a cui faceva capo Torre Cesarea (Torre Comarca).
Purtroppo non conosciamo molto di questa torre in quanto di essa rimane solo un cumulo di detriti dopo un attacco risalente alla seconda guerra mondiale e osservando ciò che ne rimane possiamo presumere la forma della pianta quadrata e lo spessore murario, probabilmente di spessore pari a 2,50 m.